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Le origini della Bianca Valpadana

Sulle origini del bovino Bianco Val Padano conosciuto anche con i nomi di:modenese, carpigiano, corregese, bianco nostrale,credo opportuno riportare quanto ebbe ad asserire il Prof. Lemoignein occasione delle esposizioni modenesi del 1880. ” E’ lecito riservatamente azzardato che la varietà modenese è il prodotto di due tipi di bovini esteri
importati “ab antiquo”: il jurassico (varietà Friburghese) e l’Alpino (varietà Schwity) incrociati con tipi locali : Iberico e Asiatico e riproducente in variazione disordinata, ma con molta estensione nel territorio modenese”.

La relazione tecnica della esposizione Fiere di Bestiame tenutesi nell’Aprile 1882
in Modena, conferma quanto ha asserito il Prof. Lemoigne:
“Quasi tutti i tori presenti furono ritenuti ascrivibili al tipo jurassico (Bos Taurus jurassicus) rappresentato estesamente nella Svizzera, nel Tirolo, in Francia e in Italia, nell’Emilia; tipo però non riprodotto nel modenese nella sua integrità,
forse per antichi incrociamenti avvenuti in paese col tipo Iberico, pure dominante nell’Emilia.

Questa fusione di due tipi riproduce quella varietà costante che oggi viene detta Modenese, caratterizzata essenzialmente dalla forma della testa, dalla direzione delle corna e da pellame quasi invariabilmente bianco-latte, con lieve tinta rossiccia”.

Dalla seconda metà dell 1800 con esposizioni zootecniche la Società Fiere e Corse di Modena ha incoraggiato l’allevamento
dei bovini del Tipo modenese premiando i soggetti migliori, ben sviluppati, con mantello tra il frumentino e il bianco,
di buon accrescimento, con attitudine al lavoro e provvisti di buone masse muscolari.

Solo alla fine del secolo, con la comparsa dei primi caseifici si è cominciato a considerare le vacche aventi anche buona produzione lattifera.
La Cattedra Ambulante di Agricoltura, dopo l’Esposizione Zootecnica della Mirandola del 1905, ha iniziato un metodico lavoro di selezione.

Da allora si costituì la Commisione Zootecnica Provinciale della quale fecero parte tecnici ed allevatori incaricati di coordinaree uniformare i criteri di scelta dei riproduttori, si moltiplicarono le esposizioni zootecniche circondariali e comunali e nel 1913 si costituì la Commisione Provinciale per l’Approvazione dei tori.

Le Provincie di Reggio Em. e Mantova non restarono seconde.
La prima guerra Europea (1914-1918) ha depresso per numero e per qualità gli allevamenti.
Nel dopo guerra per ferma volontà degli allevatori e per l’intenso lavoro svolto dalle cattedre ambulanti di agricoltura, dai Consorzi Zootecnici Comunali e dal Consorzio degli Allevatori dei Comuni dell’oltre Po Mantovano la popolazione bovina Bianca Val Padana di aspetto modesto nel 1800, si è ricostituita ed è riuscita ad affermarsi dal 1924 al 1930 alle esposizioni zootecniche nazionali e internazionali indette dalla Fiera di Milano, ottenendo nel 1924 il secondo premio, in confronto alle razze nazionali ed estere;
nel 1927, la grande targa d’oro del Ministero dell’Economia Nazionale,
nel 1928 uno speciale Diploma di Benemeranza e nel 1930
il primo premio di gruppo e medaglia d’oro.

La razza Bianca Val Padana a triplice attitudine è andata gradualmente adeguandosi
alle nuove esigenze economiche dell’azienda agraria, perdendo le caratteristiche
del lavoro per accentuarne quelle della carne e del latte.